Le fedi non si tolgono mai, tanto che, a volte, negli anni devono essere modificate, stringendole o allargandole a seconda degli inevitabili cambiamenti fisici di chi le indossa. Nella tradizione latina si portano all’anulare sinistro, perché c’era la credenza, un tempo, che da questo dito passasse una piccola arteria che andava fino al cuore. Non è proprio così, ma è vero che il cuore è a sinistra per cui, nei nostri costumi, si è mantenuto questo uso invalso nel tempo. In altre tradizioni si porta sulla destra. Chi non può portarla al dito, per motivi di lavoro o altro, decide, spesso, di inserire la fede in una catenina, in modo da portarla al collo. Ne esistono di tanti modelli, di diversa grammatura di metallo prezioso e con qualche variante sul tema, più alta o bassa, più piatta o bombata, fino ad arrivare a differenziazioni date dalla tradizione di alcuni contesti geografici specifici, come la Sardegna, l’Umbria o la Val D’Ossola. Persino durante la Guerra non si rinunciava alla fede: quando veniva impegnata quella d’oro, si sostituiva con un cerchietto in ferro. Vietato, dunque, sbagliare la scelta: si tratta di un simbolo che ci accompagna costantemente, nel corso della vita!

La scelta non è influenzata dal fatto che la cerimonia sia civile o religiosa: infatti, si pensi che lo scambio degli anelli è proprio il principale, se non l’unico, elemento che accomuna tutte le celebrazioni, in qualsiasi rito vengano svolte. Tale simbologia, non a caso, è presente in tutte le culture, sin dall’antichità e, oggi, viene recepita in ogni contesto come prova di un legame e di un impegno duraturo. Lo scambio degli anelli, anche nel rito civile, più semplice e meno solenne, è sempre il momento più atteso ed emozionate per sposi ed invitati. Esse sono protagoniste della cerimonia, dall’attimo il cui le portano il paggetto o la damigella sul loro cuscino, sino al momento dello scambio. Ricorrono molto di frequente anche nelle foto, non solo del momento clou, ma anche successive: il fotografo, spesso, coglie in primo piano le fedi indossate e, simbolicamente, comincia a fotografarle già prima della celebrazione, addirittura, spesso, usandole come prima foto o copertina dell’album di nozze. Dunque l’unicità di esse e la scelta artigianale, personalizzata ed esclusiva, risaltano molto: è importante farsi ben consigliare e affidare la realizzazione di una parte così importante della propria storia personale ad un bravo artigiano, come quelli consigliati da Civico 95. Un errore, infatti, potrebbe inficiare la soddisfazione degli sposi e l’idea originale che hanno avuto per la realizzazione dei loro gioielli più preziosi (ch sono tali almeno nel significato!).
Riguardando gli album di famiglia, salta subito all’occhio come le fedi accomunino anche le generazioni: stili di abiti e feste sono cambiati molto, negli anni, ma mai le fedi. Siano lisce e lucenti, classiche, eleganti, raffinate, oppure grezze, irregolari, a fascia larga, con pietre, decori simbolici, la cosa importante è che rispecchino appieno gli sposi, la loro personalità e la loro storia che, una volta indossata anche al dito, oltre che nel cuore, nella mente e nell’anima, non li lascerà più!